M8: un’immaginaria linea metropolitana a MILANO per attraversare e indagare la città da quattro differenti punti di vista:

Camilla Mattiuzzo 
– Milano in attesa Beckettiana confinata su una banchina della metropolitana
Carlo Guasconi & Pablo Solari
– Milano capitale della Gig Economy. Un’apocalisse consegnata a domicilio assieme alla pizza
Magdalena Barile
– Milano che si interroga sulle relazioni e la sessualità, cercando una nuova identità.
Davide Carnevali
– Milano città della nebbia che non c’è più, città della moda, dei piccioni, studia surreali proposte geniali per una città davvero a misura d’uomo, e non solo

Ideazione e Regia: Aldo Cassano
Con: Francesco Aricò, Giorgia Coco, Natascia Curci, Fabrizio Lombardo, Giorgio Rosa
Suoni: Antonio Spitaleri
Costumi: Lucia Lapolla
Scene: Nani Waltz
Luci: Giuseppe Sordi
Coordinamento autori: Greta Cappelletti
Illustrazioni: Amalia Arosio
Poster: Ehsan Mehrbakhsh
Organizzazione: Vanessa Radrizzani

Progetto NEXT di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo

www.animanera.net

animanera.org@gmail.com
347.1406867 – 338.1401510

Lo spettacolo ha debuttato al Teatro Elfo Puccini dal 17 al 22 Ottobre 2018

Milano, manipolata e ricostruita da quattro voci diverse, masticata e restituita nella sua molteplicità d’aspetti. Quattro episodi, quattro sguardi, dove la città si trasforma in un’idea.

Milano è veloce, non indugia su se stessa, non si guarda. Ma è piena di volti, di storie.

M8 traccia la linea di una metropolitana immaginaria nella città con 4 stazioni poetiche, 4 pièces di drammaturgia contemporanea, 4 modi di interpretare Milano:

  1. Milano in attesa Beckettiana confinata su una banchina della metropolitana.
  2. Milano capitale della Gig Economy. Un’apocalisse consegnata a domicilio assieme alla pizza.
  3. Milano che si interroga sulle relazioni e la sessualità, cercando una nuova identità.
  4. Milano città della nebbia che non c’è più, città della moda, dei piccioni, studia surreali proposte geniali per una città davvero a misura d’uomo, e non solo.

Milano è bellissima, Milano non ha tempo per guardarsi allo specchio, e quando lo fa coglie indistinto il fiume elettrico delle persone che l’attraversano indaffarate ciascuna a inseguire il suo destino, in un intreccio che sembra uno snodo autostradale di vite che s’affollano al casello, pagando il pedaggio.

Una comunità frenetica che parla la lingua del lavoro che non c’è più e allo stesso tempo si reinventa a una velocità impressionante.

A Milano non c’è mai tempo, e l’assenza è la sua dimensione interiore, la sua cifra più misteriosa e smaccata.

M8 si ferma ad ogni stazione per guardare, in questo mare frenetico, la tumultuosa bellezza di una città, con il suo scenario presente e futuro.

Prima fermata
ASPETTANDO MM
di CAMILLA MATTIUZZO
con Giorgia Coco e Natascia Curci
AA e CC sono due donne di trentacinque anni circa in una situazione classica e disperata di attesa sulla banchina di una metropolitana.
Le due non si sono mai incontrate prima. Tra loro nasce una conversazione paradossale dalla quale si evincono man mano alcuni luoghi comuni tipici di chi vive in una metropoli ed ha ormai introiettato le dinamiche che ne contraddistinguono gli abitanti: diffidenza nei confronti dell’altro, necessità di primeggiare, schizofrenia, ipocondria, panico, stato di eterna attesa, invidia, nevrosi. E se questa metropolitana non dovesse mai arrivare?
Un concentrato degli stereotipi milanesi che, spesso, accomunano molte città metropoli. In una situazione quotidiana di attesa del mezzo pubblico avviene un titanico scontro di luoghi comuni. Quale ideale sopravvivrà?

Seconda fermata
DELIVERY SERVICE
di CARLO GUASCONI & PABLO SOLARI (LECHE DE TIGRE)
con Francesco Aricò e Fabrizio Lombardo
Esplora il fenomeno sempre più diffuso delle consegne a domicilio, creando un insospettabile ideale rivoluzionario: la distruzione del capitalismo sulle spalle di un fattorino e attraverso le arterie di Milano.
Un fattorino viene richiamato in ufficio da un manager della compagnia di food delivering con la quale collabora. Il pretesto per richiamare questo fattorino è una serie di ritardi rintracciati attraverso il GPS presente sul suo smartphone. Chilometri percorsi e tempo impiegato non corrispondono alle medie lavorative richieste.
Quello che potrebbe essere un semplice richiamo sulla produttività assume toni sempre più surreali fino ad arrivare alla supposizione che il fattorino stia preparando un attentato terroristico nel cuore di Milano. Il fattorino si rivela un insospettabile rivoluzionario che si oppone alla GIG economy, il sistema economico utilizzato da società che non danno lavoro, ma creano collaboratori “liberi” di gestire il proprio tempo in base agli impegni. Un’apocalisse consegnata a domicilio assieme alla pizza.

Terza fermata
QUEL CHE RESTA DEL PORNO
di MAGDALENA BARILE
con Francesco Aricò, Giorgia Coco, Natascia Curci, Giorgio Rosa
Il testo si interroga sulla sessualità di Milano, prendendo come emblema un set di video pornografici, dove vecchie e nuove generazioni si incontrano e scontrano. Una nuova pornografia per il capoluogo lombardo.
“Quel che resta del porno” è ambientato a Milano, sul set di un film per adulti in un’epoca in cui l’industria del sesso, così come la città in cui è ambientata la storia, sta cercando una nuova identità, nuove forme di rappresentazione e di racconto. Un giovane fanatico del porno d’epoca in visita a uno scalcinato set incontra una ragazza, assistente di produzione, di cui si innamora e fra accidenti di percorso e mancate erezioni di una star in disarmo, i due cercano insieme di dare una nuovo senso al porno.

Quarta fermata
Reincollare le zampe ai piccioni e altre proposte geniali per migliorare Milano in vista delle Olimpiadi Invernali del 2026
di DAVIDE CARNEVALI
con Fabrizio Lombardo
Un milione e mezzo di persone vivono a Milano, all’interno di un’area di circa 180 km2. Senza contare i lavoratori giornalieri, i turisti e gli animali tristi. Come conciliare le esigenze di tutti? Come fare in modo che ogni essere, ontologicamente inteso in senso spinoziano, possa godere dei vantaggi e dei benefici che la metropoli lombarda elargisce? Negli ultimi anni la città ha fatto un salto di qualità, ma verso dove? Siamo felici? Possiamo essere più felici di così? A queste e altre domande risponde un esponente degli strati più bassi della scala sociale lombarda: l’attore. Dalla sua posizione privilegiata, elaborerà geniali proposte per una città davvero a misura d’uomo, e non solo.

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Con il sostegno di Fondazione Cariplo e Comune di Milano