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Assenzio: parola capace di evocare lontani ricordi di poeti maledetti, di passioni, tragedie, atmosfere intrise di mistero, sensualità e anticonformismo.
Soprannominato “Fata Verde” fu la bevanda favorita da un’intera generazione di artisti come Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Degas, Van Gogh e Toulouse-Lautrec. L’Assenzio accompagnava la vita dei bohemiens ed il fiorire di avanguardie artistiche e culturali che fecero dell’eresia esistenziale il fondamentale mezzo d’azione contro l’ordine borghese dominante.
Parola d’ordine, quindi è trasgredire. Lo spettacolo si snoda attraverso ambientazioni differenti dove gli spettatori, guidati da due assurdi investigatori sulle tracce della fata verde, saranno catapultati nel misterioso mondo della Parigi bohemien di fine 800. Seduti ai tavoli del famoso Cafè Momus sorseggeranno, insieme all’assenzio, momenti emozionanti tra fervide discussioni sulla maledizione dell’arte e dell’artista e intriganti numeri di splendide ballerine.
Riusciranno anche gli spettatori a vedere la misteriosa Fata verde che si dice appaia ogni volta che si sorseggia il verde liquore?

Gli effluvi dell’assenzio tra attrazioni fatali, giochi di seduzione, inquietanti provocazioni, smarrimenti di coscienza e pulsioni distruttive trascineranno lo spettatore dalla romantica MontMartre in una vorticosa discesa agli inferi, oltrepassando le maglie contorte della psiche e della coscienza alla pericolosa ricerca di una nuova forma di conoscenza e di creatività. Sinonimo del peccato, la “fata verde” bandita dal governo francese nel 1915, potrebbe tornare a trovarsi sul banco degli accusati. Chissà se dopo averla catturata i due investigatori si lasceranno intenerire da una “Fata” che oggi puo- perfino apparire come una piccola divinità eccentrica, desueta, incompresa e le lasceranno vivere una nuova giovinezza?

Rappresentazioni:
Festival “I giardini di Xpo’” – Spazio Acqua e Xpo’ (Milano)

Credits

Regia: Aldo Cassano
Performers: Enzo Aruanno, Marta Bigozzi, Aldo Cassano, Silvia Moro, Giovanna Pezzullo, Antonio Spitaleri, Yolanda Zobel, William Lecis, Sophie Pike e le ragazze del Cafè Momus
Drammaturgia: Aldo Cassano, Silvia Moro, Antonio Spitaleri
Scene e costumiSilvia Moro, Monia Giannobile
Musiche originali: Luigi Galmozzi
Suono e luci: Luigi Galmozzi, Monia Giannobile, Beppe Sordi

 

Press

CITY - Carnet Teatro - Antonio Calbi ... curiosa proposta teatrale, lirica, birbante, già testata con successo in una location ex-industriale molto azzeccata, all'interno della rassegna "Giardini di Xpo", Aldo Cassano, guida del gruppo Animanera - con già all'attivo uno struggente omaggio a Jarman, conduce con grazia e levità un lavoro a quadri, fra ambienti bohemien e inferni in terra, sensualità e visioni, per dirci della maledizione dell'arte e dell'artista, di qualsiasi genere, di qualsiasi epoca. Spettacolo di atmosfere, di corpi, di poesia, da sorseggiare con calma e gusto. In scena un bel gruppo di performer, vestiti e svestiti, fra cui un intrigante Antonio Spitaleri e lo stesso regista fra nugoli di fanciulle belle e assatanate, tutti impegnati in attrazioni fatali e giochi di seduzione, smarrimenti di coscienza e pulsioni distruttive, nel quale è attirato lo spettatore. Vivamente consigliato.

La Repubblica - Sara Chiappori Uno spettacolo in movimento tra gli spazi del Museo dell'Acqua, per raccontare fascino e perdizione della bevanda maledetta per antonomasia, l'assenzio. Pretesto per un viaggio nella Parigi di fine Ottocento, tra perdizioni e trasgressioni, arte e follia e abbondante assenzio per tutti gli spettatori.