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Eroi e miti emettono l’ultimo soffio vitale. Sussurrano la tragedia del loro vissuto, in un rapporto estremamente intimo, chiedendo suffragio allo spettatore, disteso accanto, nello stesso letto di morte.
9 storie famigliari basate su una rilettura psichica del mito.
La morte confidata in prima persona: segno simbolico della mutazione a causa dell’esperienza tragica, impone dubbi e riflessioni a chi intimamente ascolta.
La tragedia come interpretazione della condizione famigliare.
Il mito, è la condizione del tragico, il tragico è il modello per immaginare le nuove frontiere della famiglia.
Il naviglio prosciugato di Via S. Marco come il fiume Acheronte, e così il Ponte delle Gabelle diventa l’Ade, dove Cerbero, cane a tre teste, ne sorveglia la porta…
Al di là della porta, al di là della morte, sta l’ignoto, perchè questa porta non esiste…

Caronte traghetta gli spettatori nei letti dei defunti, che, tramite il rito di “eidolon”, divengono presenze, spiriti che in circostanze eccezionali appaiono ai vivi in sogno, mentre echeggia il canto struggente di Persefone.
Intorno aria di festa: musica, danze e cibo povero.
Rituali popolari di consolazione, cerimonie collettive e la Banda degli Ottoni animano la Piazza fino a notte inoltrata…

Credits

Ideazione e regia: Aldo Cassano e Monia Giannobile
Drammaturgia: Elena Cerasetti
Performers: Claudio Raimondo, Paola Pelizzari, Cristiana Zamparo, Laura Valli, Francesca Cerminara, Lorenza Pambianco, Giusy Nicosia, Antonella Remaggi, Antonio Spitaleri, Stefano Brustia, Mattia Castelli, Christian Russo, Pierluigi Anselmi, Ilaria Scimone
Costumi: Salvatore Manzella, Lorenza Pambianco

Con la partecipazione di: Banda degli Ottoni
Thanks to: Mar de Flors, Francesco Annarumma, Ubaldo Talarico, Catia Feoli