Felici, tristi, folli, veri
Due “solitudini” sono protagoniste di questa storia. Chiusi in una stanza, nido e prigione al tempo stesso, due ragazzi, fratello e sorella, due simboli, due personalità complesse, vivono al limite riflettendo sulla propria carne la difficoltà dell’esistere. Lei forte, egocentrica, lucida, fredda, in un’ossessiva ricerca della madre; lui fragile, debole, ipersensibile, incapace di relazioni e con un profondo senso dell’abbandono paterno. Sono frammenti che compongono un senso; rappresentano qualcosa per ognuno. Ci appartengono: per capirlo basterebbe sporgersi dalla trappola in cui siamo caduti, basterebbe allentare la vertigine delle nostre ansie, basterebbe tacere l’eco della nostra sicurezza. Questa storia di amore e di abbandono, violenza e sogni, presenze asfissianti e assenze impreviste, chiede qualcosa a tutti: rintracciare il senso della nostra esistenza. Le voci ferocemente ironiche, ma anche urla, a volte pianto o ancora silenzi, non consentono consolazione né pretendono di insegnare, parlano in privato, cercano complicità. Il vuoto non ingloba tanto i protagonisti, quanto gli interlocutori delle loro vite: genitori falliti, padri egoisti, madri inconsistenti, amici latitanti, amori assenti. Un teatro fisicamente audace che mette a confronto problematiche socialmente controverse.
Credits
Ideazione e regia: Aldo Cassano
Con: Natascia Curci, Antonio Spitaleri
Costumi e Scene: Lucia Lapolla, Aldo Cassano
Disegno luci: Monia Giannobile
Rappresentazioni:
Edinburgh Fringe Festival
Premio Speciale “Le Voci dell’anima” – Rimini.
Festival Danae Mi, Festival Linguaggi Pescara, SpazioTeatro Reggio Cal., Teatro Libero Palermo, Festival Giardini Xpo’ Milano, CSOA Bulk e COX 18 Milano, Astra Roma, O.P.Pini-Milano, Giornate della Salute Comune di Milano e PiM, Teatro Ringhiera CdZ5