paneacquaculture.net - Renzo Francabandera
[...] sviluppo concettuale [...] certamente rotondo, di grande ricchezza scenica, capace di rinnovare il classico senza violentarlo e di raccontarne una attualità diversa, particolare, vera.
[...] la cifra dark di Animanera riesce a calzare in modo particolarmente efficace la tragicommedia, e il merito, netto per chi vede l’opera, va all’incrocio creativo della regia di espressionismo contemporaneo di Cassano con la geometrica straordinaria lucidità della scenografia, frutto del grande talento di Valentina Tescari [...].
Sono le sue idee a permettere in alcuni momenti a Cassano di liberare grandi slanci registici, visionari [...].
Vedere questo spettacolo, che ha i crismi del grande allestimento [...], e sentire l’intimo piacere della caustica riscrittura, della fantastica orchestrazione scenografica, del bel dialogo fra questa e la regia, finalmente misurata e non indulgente verso un’attoralità che avrebbe potuto sbavare diventando solo maschera e invece no, ci convince di trovarci di fronte ad una prova di maturità collettiva che non sfigurerebbe su alcun palcoscenico dei grandi teatri nazionali [...] avessi un teatro lo programmerei, per giunta nella stagione dei classici.
Krapp's Last Post - Davide Sannia [...] Lo spettacolo, a Milano al suo debutto nazionale, prende spunto da Shakespeare per incastrare uno dei suoi personaggi-icona all’interno del nostro tempo. Tanto che i quattro interpreti sembrano quasi non recitare, intrappolati in quella cadenza brianzola spinta e antiteatrale.
Ed è così che il senso di realtà, nonostante l’assurdo generalizzato, è molto forte, ed è questa la principale qualità dello spettacolo, che porta avanti – grazie anche ai testi di Magdalena Barile – la poetica della compagnia milanese, di vocazione prettamente sociale e incentrata sul porre l’attenzione intorno a temi di attualità.
Da questa dark comedy, come viene definita dalla stessa compagnia, emergono forti i temi della solitudine e della perdita d’identità, lasciando trasparire un fondo di tristezza e smarrimento che ci allontana dalla sontuosità shakespeariana per lasciarcene solo un dipinto sbiadito dal nostro tempo, distante dall’Amleto come la Danimarca dalla Brianza.
cultweek.com - Giuseppe Paternò di Raddusa
Interessante, seppur non perfettissima nella resa scenica, la riduzione Amletiana dislocata in terra brianzola, e diretta con piglio scoppiettante da Aldo Cassano su impegnativa drammaturgia di Magdalena Barile: a metà tra la parodia e la riflessione, Un altro Amleto – di scena al Teatro dell’ CRT – si compone di numerosi elementi riusciti. Una regia potente, un ottimo quartetto di attori (con un asterisco speciale per la Gertrude arricchita di Debora Zuin), una drammaturgia che rintraccia Amleto in alcune intuizioni felici, che trovano compiutezza nell’ottimo lavoro di luci di Beppe Sordi.
milanoteatri.it - Beatrice Marzorati
Il testo di Magdalena Barile dipinge con ironia e impietosa lucidità il ritratto – estremo, ma non per questo meno credibile – di una moderna famiglia borghese, apparentemente soddisfatta e appagata dal benessere materiale e sociale (“Hai bisogno di credere in qualcosa. Io credo agli oggetti”) e dilaniata all’interno da conflitti irrisolti e soprattutto incompresi. In questa dark comedy l’elemento grottesco rende ancora più inquietanti le dinamiche assurde che si svolgono tra i personaggi, caratterizzati dalle nuove turbe proprie della modernità. Tutto sembra accettato e giustificato, i valori sfumano in un relativismo in cui solo i soldi assumono un potere effettivo nella gestione quotidiana dei rapporti , i rituali borghesi ovattano la presenza delle armi, della violenza, dell’aborto e alla fine è difficile identificare chi sia davvero il più folle.
La regia di Aldo Cassano rende con efficacia le suggestioni del testo tramite una scenografia evocativa e rapidi cambi di scena che creano un’atmosfera quasi spettrale, in cui gli oggetti si muovono trainati da corde. Gli echi e i rumori amplificati sottolineano ulteriormente la distorsione delle menti e delle relazioni. Validi gli attori Federico Manfredi, Emilia Scarpati Fanetti, Nicola Stravalaci e Debora Zuin (magistrale nell’interpretazione di Gertrude), abili nel restituire una dimensione grottesca e tragicomica.
Infine, l’operazione di attualizzazione di “Un altro Amleto” ha successo: i temi fondamentali del capolavoro di Shakespeare – “la solitudine, la follia, la mancanza d’amore, il dubbio amletico” – trovano nuova freschezza alla luce dei nostri tempi nella messinscena della compagnia Animanera.
stratagemmi.it - Alessandra Cioccarelli
Affiatata e brillante risulta nell’insieme la performance del quartetto – Federico Manfredi (Amleto), Emilia Scarpati Fanetti (Ofelia), Nicola Stravalci (lo zio Claudio), Debora Zuin (la madre Gertrude) [...]
Lo spettacolo rivela tuttavia un coraggioso interesse per le contaminazioni e gli ibridismi: un anima ‘meticcia’ che è riscontrabile sia nella scelta dei registri linguistici, con forti escursioni tra le trivialità del linguaggio quotidiano e gli aulicismi di alcuni squarci poetici, ma anche nella scenografia e la concezione dello spazio. Fortemente evocativo e interattivo è l’ambiente multimediale immaginato e costruito da Valentina Tescari, in collaborazione con Francesco Aurilia, Tommaso Bigi e Martina Colli del corso di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera e Matteo Massocco e Valeria Palermo per la parte video.
[...]Un altro Amleto si segnala nel complesso per originalità e freschezza; un ulteriore lavoro di sottrazione e sintesi conferirebbe forse allo spettacolo una maggiore coerenza ed efficacia.
ilmirino.it - Ugo Perugini
Buona la regia di Aldo Cassano con cambi di scena rapidi in un’atmosfera quasi spettrale e astratta, sottolineata da una scelta fonica intelligente con amplificazioni di rumori di fondo. Validi anche gli attori Federico Manfredi, Emilia Scarpati Fanetti, Nicola Stravalaci e Debora Zuin. E’ una produzione CRT Teatro dell’Arte/Animanera. C’è del buono nelle idee di Magdalena Barile. L’attendiamo con curiosità e interesse ad altre prove.
scenecontemporanee.it - Annagiulia Scaini
Se Shakespeare fosse vivo probabilmente resterebbe compiaciuto sapendo che le sue opere, a secoli di distanza, vengono ancora prese, rilette e messe in scena da registi di tutto il mondo secondo nuove regole e registri personali. Se Shakespeare fosse vivo guarderebbe lo spettacolo scritto da Magdalena Barile e troverebbe un’opera che non è la sua, vicina sicuramente, ma non la sua e comprenderebbe la scelta del titolo: UN ALTRO AMLETO. Non è la sua tragedia, ma una tipica dark comedy in cui ci sono i personaggi nati dal suo genio calati in un’altra epoca, quella moderna, con tutte le insicurezze e le nuove turbe proprie del nostro secolo.
[...]
A quattrocento anni dalla morte di Shakespeare, una celebrazione tutta nuova e diversa di Amleto, reso ancora più umano e debole davanti ad una realtà multiforme che non può che portare alla confusione e alla pazzia per l’incapacità di prendere una scelta e portarla avanti fino alla fine.
Una grande prova interpretativa dei quattro attori in scena, Federico Manfredi, Emilia Scarpati Fanetti, Nicola Stravalaci e Debora Zuin, personaggi emblematici di una modernità in cui in filigrana c’è lui, il grande drammaturgo inglese e una delle sue tragedie più celebri.
kairosmagazine.it - Rosalba Amorelli
Pur avendo avuto quantità notevoli di rappresentazioni e riscrittura, quella della Barile è interessante. […] Tutta la rappresentazione è stata impreziosita dallo splendido lavoro audio-video e dagli originali elementi scenografici che hanno proiettato tutto lo spettacolo in un’atmosfera decisamente contemporanea e che ricorda – consentitemi- il primissimo Tim Burton regista.